LA MATRICE VIVENTE: CINQUE VISIONI

liberamente tratto da J.L.Oschman “ENERGY MEDICINE” The scientific Basis

Ora ci occuperemo di alcune scoperte che aiutano a spiegare come l’energia e l’informazione circolino all’interno della matrice vivente.

Sta emergendo una visione molto più raffinata, che sostiene che tutta la matrice vivente formi una rete elettronica e fotonica.

Diversi scienziati importanti hanno contribuito a questo quadro.

Menzioneremo il lavoro di diversi: Albert Szent-Györgyi, Robert O. Becker, Herbert Fröhlich, Donald Ingber, KJ Pienta e Donald S. Coffey.

Albert Szent-Györgyi:

conduzione elettronica

Szent-Györgyi , che ricevette il Premio Nobel nel 1937 per le sue scoperte sulla vitamina C, era certo che lo scontro casuale fra le molecole fosse troppo lento per spiegare la velocità e la sottigliezza della vita. Cercava qualcosa che potesse muoversi rapidamente all’interno della struttura vivente, e si focalizzò su elettroni, protoni e campi energetici.
Szent-Györgyi fece ricerche sulle strutture insolubili che gli altri biochimici solitamente buttavano via. Nel 1941 egli fece un notevole suggerimento: le proteine nel corpo sono semi conduttori.
Szent-Györgyi (1988) affermò anche che “Le molecole non devono toccarsi l’una l’altra per interagire. L’energia può fluire attraverso… il campo elettromagnetico… Il campo elettromagnetico, insieme all’acqua, forma la matrice della vita. L’acqua… può formare strutture che trasmettono energia.”
Queste affermazioni ricche di intuito, che hanno profonde implicazioni terapeutiche, sono state confermate da ricerche recenti. L’importanza dell’acqua non può essere sovrastimata. Ciascuna fibra della matrice vivente, sia all’esterno sia all’interno di cellule e nuclei, è circondata da uno strato organizzato di acqua che può servire come canale separato per il flusso di comunicazione ed energia. Mentre gli elettroni fluiscono attraverso le fibre (elettricità), i protoni fluiscono attraverso lo strato di acqua.

Robert O. Becker:

il sistema di controllo perineurale

In una serie di articoli importanti, Robert O. Becker descrisse le proprietà degli strati di tessuto connettivo che circondano il sistema nervoso, chiamata RETE PERINEURALE. Ogni fibra nervosa nel corpo, fino alla più sottile terminazione, è completamente avvolta in cellule perineurali di un tipo o dell’altro. Becker riconobbe un “sistema nervoso duale” composto della classica rete neurale digitale (tutto o niente), obiettivo della moderna neurofisiologia, e dal sistema perineurale, evolutivamente più antico, che opera sulla corrente continua. Il sistema perineurale è un sistema di comunicazione distinto. Dà origine a una corrente a basso voltaggio, la corrente della lesione, che controlla la riparazione delle lesioni. Le oscillazioni del campo della corrente continua, chiamate onde cerebrali, dirigono le operazioni complessive del sistema nervoso, e possono regolare la coscienza.
Una delle scoperte importanti di Becker è che il sistema perineurale è sensibile ai campi magnetici. Le basi di questa ricerca sono un fenomeno magnetico noto come “effetto trasversale di Hall” che indica che la semiconduzione sta avvenendo. Questa scoperta ha simultaneamente confermato il suggerimento di Szent-Györgyi relativo alla semiconduzione nella matrice vivente, e ha posto le basi per l’uso di campi magnetici e biomagnetici nella guarigione (Becker 1990, 1991; Oschman & Oschman 1995). Becker ha concluso che i punti dell’agopuntura e i meridiani sono canali di entrata per il sistema che regola la riparazione dei tessuti. Oschman (1994) ha suggerito che i punti potrebbero essere analoghi a microprocessori collocati nei nodi in una rete di computer.

Herbert Fröhlich:

coerenza biologica

Un’altra area di ricerca è complementare al lavoro di Szent-Györgyi e Becker. I biofisici hanno scoperto nella materia vivente un fenomeno vibratorio profondamente importante che apre ulteriormente l’agopuntura e le terapie energetiche alle ricerche accademiche.
L’individuo più strettamente associato con i più recenti progressi è Herbert Fröhlich (Fröhlich 1988).
Alla fine degli anni ’60, Fröhlich predisse, sulla base della fisica quantistica, che la matrice vivente deve produrre oscillazioni coerenti o simili al laser (Fröhlich 1968). La sua predizione è stata confermata in vari laboratori. Naturalmente, i terapisti energetici di molte scuole hanno sempre riconosciuto l’importanza dei fenomeni vibratori (compresa la luce) nella guarigione, ma la scienza molecolare accademica era focalizzata su altri argomenti.
Dal lavoro di Fröhlich ed altri, ora sappiamo che tutte le parti della matrice vivente instaurano vibrazioni che si muovono nell’organismo, e che sono irradiate nell’ambiente. Queste vibrazioni o oscillazioni si verificano a molte frequenze differenti, comprese le frequenze della luce visibili e del vicino invisibile. Questi non sono fenomeni sottili: in scala sono grandi, o anche giganti. Inoltre, i loro effetti non sono banali, perché la materia vivente è altamente organizzata ed estremamente sensibile alle informazioni trasportate da segnali coerenti.
Le vibrazioni coerenti non riconoscono confini, alla superficie di una molecola, cellula o organismo – sono proprietà collettive o cooperative dell’intero essere. Come tali, è probabile che servano come segnali che integrano i processi, come crescita, riparazione delle lesioni, difesa e funzionamento dell’organismo come un tutto. Ogni molecola, cellula, tessuto ed organo possiedono una frequenza ideale di risonanza che coordina le proprie attività. Manipolando ed equilibrando i circuiti vibratori, i terapisti complementari sono in grado di influenzare direttamente le difese sistemiche del corpo e di riparare i loro meccanismi.

Donald Ingber

Donald Ingber ha dato contributi importanti alla nostra comprensione della biochimica dello stato solido. Il suo lavoro ha comportato dimostrare come l’architettura tessutale, cellulare e nucleare possano essere descritti come sistemi a tensegrità (Fig. 4.2). In collaborazione con altri, ha dimostrato che il citoscheletro si comporta come una struttura a tensegrità (Heidemann 1993).
La tensegrità è un utile concetto architettonico ed energetico sviluppato da R. Buckminster Fuller (vedere Pugh 1976). I concetti della tensegrità sono alla base di cupole geodetiche, tende, barche da vela e varie sculture costituite da bastoncini e fili, modelli giocattolo e gru (Fig. 4.4B). La tensegrità fornisce inoltre una apprezzabile prospettiva per i terapisti che lavorano con il corpo da una prospettiva strutturale, di movimento, biomeccanica o dello stato solido.
La testa del femore. B Una gru. Entrambe sono strutture a tensegrità, in quanto impiegano elementi di resistenza sia a compressione sia a trazione per sostenere il peso.
Un sistema a tensegrità è caratterizzato da una rete continua di trazione (tendini) sostenuta da un insieme discontinuo di elementi compressivi (montanti). Si potrebbe essere inclinati a porre le ossa nella categoria dei montanti, ma ciò sarebbe scorretto. Poiché le ossa contengono fibre sia compressive sia traenti, e sono quindi dei sistemi a tensegrità di per sé. Attaccate tendini e muscoli alle ossa e si ha una rete tridimensionale a tensegrità che sostiene e muove il corpo (Fig. 4.5).
Ingber e i suoi colleghi hanno introdotto i concetti sia della tensegrità sia della biochimica dello stato solido nella biomedicina descrivendo come le forze fisiche esercitate su strutture molecolari a tensegrità regolino le vie biochimiche coinvolte nel determinare i pattern biologici – il “programma” che Harold Saxton Burr stava cercando (Ingber 1993a, 1993b; Wang et al 1993). Questo lavoro è importante per i terapisti perché descrive come vari tipi di metodi di manipolazione possano influenzare i processi biochimici in modi importanti.
La tensegrità è responsabile della capacità del corpo di assorbire gli impatti senza essere danneggiato. L’energia meccanica fluisce da un sito di impatto attraverso la matrice vivente a tensegrità. Più la rete è flessibile ed equilibrata (migliore è l’integrità alla trazione), più facilmente essa assorbe gli impatti e li converte in informazione anziché in lesione.
Questo concetto è utile per i terapisti che lavorano con atleti ed altri praticanti: relazioni flessibili e ben organizzate in fascia e miofasciali migliorano le prestazioni e riducono l’incidenza di lesioni.
La tensegrità è inoltre responsabile del fatto che l’inflessibilità o l’accorciamento in un tessuto influenzano la struttura e il movimento in altre parti. Mentre un terapista può concentrarsi nel migliorare la flessibilità e/o la mobilità di una particolare parte del corpo, gli effetti possono estendersi ad altre aree, e lo fanno. Questo è, in parte, dovuto all’integrità alla trazione del sistema, ma è anche dovuto al fatto che il sistema di trazione è un continuum vibratorio.

K.J. Pienta e D.S. Coffey

Un lavoro del 1991 di Pienta e Coffey, intitolato “Trasferimento dell’informazione cellulare armonica attraverso un sistema a matrice tessutale a tensegrità” combina i concetti della matrice vivente, delle interazioni vibratorie e risonanti, della continuità cellulare e tessutale, della piezoelettricità, della biochimica a stato solido, della coerenza e della tensegrità per rappresentare un quadro della regolazione dei sistemi viventi.
Le cellule e gli elementi intracellulari sono capaci di vibrare in modo dinamico con armoniche complesse, la frequenza delle quali può ora essere misurata ed analizzata in modo quantitativo con l’analisi di Fourier (e con altri metodi). Eventi cellulari come cambiamenti di forma, increspamento delle membrane, motilità e traduzione dei segnali avvengono entro armoniche spaziali e temporali che hanno una potenziale importanza regolatoria. Queste vibrazioni possono essere alterate da fattori di crescita e dal processo della carcinogenesi. È importante capire il meccanismo con cui questa informazione vibrazionale è trasferita direttamente attraverso la cellula [e attraverso l’organismo]. Da queste osservazioni proponiamo che l’informazione vibrazionale sia trasferita attraverso una matrice tessutale a tensegrità che agisce come un oscillatore armonico accoppiato operante come un sistema di trasduzione del segnale dalla periferia della cellula fino al nucleo e infine al DNA. Le interazioni vibrazionali si verificano attraverso un sistema a matrice tessutale consistente nella matrice nucleare, citoscheletro e matrice extracellulare che è in equilibrio per accoppiare le oscillazioni biologiche della cellula dalla membrana periferica al DNA, attraverso una struttura a matrice a tensegrità. La tensegrità è stata definita come un sistema strutturale composto di elementi di compressione discontinua connessi con cavi a trazione continua, che interagiscono in modo dinamico. Un sistema con una matrice tessutale a tensegrità permette uno specifico trasferimento di informazioni attraverso la cellula (e attraverso l’organismo) per trasmissione diretta di energia chemomeccanica vibrazionale attraverso il movimento delle onde armoniche.